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Di Lucia Pepe e Viviana Corvaia – Durga Puja è la festività in onore della dea Durga (uno dei nomi di Parvati, madre di Ganesh) che sconfigge il demone Mahishasura. La dea Durga rappresenta l’ambivalente potere femminile della creatività e della distruzione.

Noi abbiamo partecipato ai festeggiamenti in suo onore a Kolkata nel West Bengal, dove le celebrazioni in onore della Dea Durga sono più sentite che in ogni altra parte d’India. Difficile da descrivere il mix di religiosità mistica, festa folkloristica, ritualità e sfarzo che ci ha travolto in quei giorni; il tutto condito da danze e canti al ritmo di tamburi. Si passa la notte girando di pandal in pandal; i pandal sono grandi altari dedicati alla dea e ad altre divinità a lei prossime, che variano per dimensione, materiale di costruzione e tematiche: ne abbiamo visitati di piccoli, dentro abitazioni private, e altri maestosi costruiti per le strade dei diversi quartieri, dentro laghi, fatti di canne di bambù o di cristalli; alcuni in pieno stile indiano, altri a tema New York o Cina, ma tutti forniti di luccicanti, dorate raffigurazioni della dea Durga.

Alla nostra domanda su come fosse meglio seguire la festa, il suggerimento del ragazzo indiano che ci ospitava è stato: “Seguite la folla”: nulla di più semplice. Appena entrati in una delle strade principali, si viene letteralmente inglobati da un fiume di folla! In questo marasma di gente conosci giovani indiani che, fieri di mostrarti il meglio del Durga Puja, ti conducono verso i pandal più strabilianti e, strada facendo, ti fanno assaggiare i dolcetti tipici o il chai migliore della città. Così seguendo il mantra “follow the crowd” anche l’ultimo giorno di festa (in tutto il Durga Puja dura 9 giorni) seguiamo un gruppo di uomini e donne festanti, con la faccia tinta di rosso, che danzano al ritmo incalzante dei tamburi, immersi nei fumi degli incensi, portando la statua della dea Durga verso il fiume. L’ ultimo giorno tutte le statue raffiguranti la dea di tutti i pandal della città vengono portate, in un continuo viavai di camion, gente, musica, verso il fiume dove verranno immerse in acqua fra canti e fuochi d’artificio.

Così, anche noi con la faccia tinta di rosso, sotto la pioggia, che lascia tutti indifferenti, rimaniamo a fissare le maestose statue che pian piano colano giù e ancora una volta l’India ci ha travolte, confuse ed entusiasmate.

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