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Migliaia di persone si sono mobilitate e sono scese nelle piazze siciliane per urlare la loro rabbia e un sonoro e netto NO alla violenza sessista e patriarcale, alla cultura dello stupro e ogni forma di oppressione. La marea fucsia ha invaso le strade di Palermo e Messina, con due giornate di mobilitazione, il 24 e 25 novembre, indette dal movimento Non una di meno per la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e di genere.
Per la prima volta nella storia di Non una di Meno Italia, si è svolto un corteo nazionale anche a Messina, città periferica in cui raramente vengono organizzate manifestazioni di portata nazionale. Eppure per le strade del centro in migliaia si sono radunate per portare in piazza la loro rabbia e, insieme ad essa, i nomi delle sorelle uccise non da mostri, come li definiscono i media mainstream deresponsabilizzando e deumanizzando degli atti compiuti per mano di uomini in carne ed ossa, ma da una violenza sistematica e sistemica, le cui radici profonde cerchiamo di estirpare con tutta la nostra forza.
A sfilare a Messina, eravamo tantissim3, ma non eravamo tutt3, ne mancavano più di 100. E nonostante la grandine, le raffiche di vento e il freddo, abbiamo urlato i loro nomi, con amore e rabbia, abbiamo fatto tanto rumore anche per loro.