Nell’ultimo decennio abbiamo assistito al passaggio, spesso per autodefinizione, della moltitudine di praticanti che rientravano nella categoria ‘hobbisti della fotografia’ alla più prestigiosa categoria ‘professionisti o aspiranti tali’. Le motivazioni sono facilmente rintracciabili nell’accessibilità odierna alla strumentazione tecnica, nell’avvento del digitale che ha reso la fotografia un’arte più povera e alla portata di molti, tecnicamente meno complessa, oltreché nell’abbattimento dei costi di produzione e post-produzione. Se ad un argomento inflazionato come la fotografia sommiamo un altro tema ultimamente molto dibattuto come lo storytelling, i dubbi e le curiosità aumentano a dismisura, per questo motivo vi suggeriamo un workshop che i ragazzi dell’Arci Porco Rosso stanno organizzando insieme al collettivo “CESURA” che si terrà a Ballarò, nei locali del circolo, il prossimo fine settimana, Sabato 14 e Domenica 15 Gennaio 2017. Per saperne e capirne di più abbiamo raggiunto ed intervistato Arianna Arcara, una delle fondatrici di Cesura e formatore durante il prossimo workshop.
Cos’è CESURA, come nasce e perché
CESURA è un gruppo di persone unite dall’intento di creare una forza indipendente e autonoma nel panorama della fotografia internazionale.
Fondata nel 2008 da Alessandro Sala, Andy Rocchelli, Arianna Arcara, Gabriele Micalizzi, Luca Baioni e Luca Santese come laboratorio di post-produzione e stampa, sviluppa la propria fisionomia in un clima di confronto, critica e costruzione.
Ciò ha portato Cesura ad essere oggi un solido studio di professionisti i cui membri si servono dell’immagine fotografica per realizzare progetti documentari e di ricerca in ambito artistico. I membri si sono formati nella collaborazione con Alex Majoli in uno spirito di bottega, nel quale il maestro tramanda la propria esperienza e le proprie conoscenza all’allievo attraverso il contatto diretto col lavoro e la vita in comune. Con questo stesso spirito l’attuale direzione di Cesura, costituita dagli stessi fondatori tranne Luca Baioni ed Andy Rocchelli, ucciso in Ucraina nel 2014 mentre documentava la guerra civile, guida un nutrito gruppo di collaboratori che così acquisiscono conoscenze e competenze della gestione di ogni fase del processo produttivo della fotografia contemporanea.
Tutto ciò è possibile grazie alla totale autonomia ed indipendenza che Cesura è stata in grado di conquistarsi negli anni, senza appiattirsi alle logiche del mercato, bensì imponendo allo stesso la propria qualità e libertà.
Nell’epoca del ‘siamotuttifotografi’, del proliferare di collettivi di fotografi e di progetti attinenti, cosa porta di nuovo CESURA in questo panorama? Cosa lo distingue dal resto dell’offerta fotografica?
Cesura negli anni ha sviluppato diversi rami al suo interno quali l’agenzia fotografica, base ad oggi del progetto, la casa editrice (Cesura Publish), il lab (Cesuralab) e il settore dedicato ai corsi (Cesura educational).
Crediamo quindi che un fattore che ci distingue sia la nostra multidisciplinarietà.
L’idea di indipendenza che sta alla base di Cesura e la nostra formazione ci hanno portato a rimanere legati a questo ideale negli anni.
All’interno del nostro studio gestiamo un lavoro dalla sua fase iniziale di progettazione fino all’output finale qualunque esso sia.
Questo crediamo sia un plus valore che ci permette di sperimentare e conoscere a fondo i nostri progetti grazie anche al continuo confronto che si crea tra i membri del gruppo.
Quali progetti degni di nota ha sviluppato il collettivo in questi anni?
Andando a ritroso troviamo Arab Spring, progetto collettivo in cui abbiamo seguito in contemporanea la primavera araba nel 2011 dislocati tra Egitto, Tunisia, Algeria, Libia, Lampedusa e che poi si è concluso con “Ado” film prodotto e musicato da Luca Baioni. A seguire “Found Photos in Detroit” di Arianna Arcara e Luca Santese, mostra che ha girato diverse location nazionali ed internazionali e libro che è rientrato nel volume “The Photobook: a History Volume lII” di Martin Parr e Gerry Badger.
“Russian Interiors”, libro postumo di Andy Rocchelli, anche questo selezionato diverse volte come miglior libro dell’anno.
Si parla sempre di più di storytelling, spesso impropriamente, questo workshop sarà focalizzato prettamente sullo storyelling, in che senso? Cosa si vuole offrire ai partecipanti?
Il workshop ha l’obiettivo di guidare i partecipanti nella finalizzazione di un progetto fotografico. Particolare attenzione verrà data alle modalità più appropriate per selezionare le fotografie allo scopo di ultimare un progetto in relazione alla sua pubblicazione.
Attraverso l’analisi delle pratiche di Editing e Storytelling si mira a fornire gli strumenti necessari alla costruzione di un progetto fotografico finalizzato alla pubblicazione editoriale e alla progettazione e realizzazione di una mostra e di un libro fotografico.
A questo scopo si darà particolare attenzione ai progetti degli studenti di cui si discuterà forma e contenuto in modo da migliorarne l’efficacia nell’ambito di competenza. Verranno approfondite le strategie di diffusione, promozione e distribuzione del propri progetti.
Evento FB -> https://www.facebook.com/events/1702138646766046/