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Ieri siamo stati in piazza con gli uomini e le donne di Medellín per partecipare alla manifestazione che ha unito tutte le città della Colombia, e molte nel mondo, per urlare perché finalmente si metta un punto definitivo alla tremenda ondata di morte di leader politici e sociali assassinati e per protestare contro l’alta criminalità registrata nel Paese.
Una manifestazione pacifica e partecipata in memoria dei 311 tra leader e lideresas che, tra il primo gennaio 2016 e il 30 giugno 2018, sono stati assassinati. Quest’anno si contano trenta omicidi e, secondo quanto ha dichiarato Lucía Sotomayor, ispettrice dei diritti umani che studia i casi di crimini contro l’umanità commessi dalla polizia e dall’esercito, “lo stato colombiano non fa assolutamente niente” per evitarlo.
(Fonte Agenzia Nova)