Dall’altra parte del mondo le nostre compagne colombiane della Corporación Amiga Joven ci hanno raccontato che anche per loro “marzo è un’occasione per ricordare che i diritti di cui godono oggi le donne sono il frutto del coraggio di altre donne, che hanno sognato e realizzato un mondo più degno”. La Giornata internazionale dei diritti della donna è l’occasione per onorare e ispirarci alle moltissime che hanno avuto il coraggio di ribellarsi per la difesa dei diritti, per celebrare la forza di tutte le protagoniste che storicamente hanno lottato per scardinare rapporti di potere patriarcale, rivendicando e chiedendo a gran voce pari dignità tra donne e uomini e promuovendo un’instancabile azione politica sui temi dell’emancipazione in ogni campo della vita pubblica e privata. È anche il giorno in cui riflettere sul senso profondo di questa giornata, su quanto sia necessario tenere sempre alta la guardia e per raccontare le storie e le battaglie che l’8 Marzo ricorda. Ecco perché abbiamo scelto la voce di una palermitana che sin dagli anni ’80 è stata protagonista di tantissime battaglie fatte in seno all’UDI di Palermo, l’Unione Donne Italiane, fianco a fianco alle figure più determinanti per l’aggregazione delle donne siciliane.
Daniela Dioguardi, storica componente dell’associazionismo femminile cittadino, ci guida in un salto nella storia del movimento femminile e femminista palermitano, mostrandoci come il contributo delle donne siciliane sia stato decisivo non solo nel cambiamento della Sicilia, ma abbia avuto un forte impatto anche a livello nazionale. La storia del movimento delle donne siciliane cammina parallelamente a quella dei movimenti di rivendicazione attivi nel resto d’Italia e la Biblioteca delle Donne, sede dell’Archivio e Centro di Documentazione “Anna Nicolosi Grasso”, testimonia ognuna delle tantissime battaglie portate avanti: dalle proposte sul nuovo diritto di famiglia e sui diritti delle lavoratrici, per l’abolizione delle gabbie salariali e per l’eliminazione delle differenze contrattuali tra uomini e donne che facevano lo stesso lavoro; e ancora, per la pensione alle casalinghe e il diritto alla maternità per le braccianti, ma soprattutto per la creazione di punti di aggregazione femminile nei paesi dell’entroterra siciliano, nelle scuole, nei posti di lavoro, nel sindacato e nei quartieri a rischio di Palermo, da Borgonuovo, al CEP allo Zen, dove le donne organizzavano convegni e momenti assembleari. Il centro di documentazione, nato nel 1987 come luogo di valorizzazione e conservazione dei percorsi culturali e politici delle donne, è l’unica biblioteca delle donne in Sicilia, con un patrimonio bibliografico che ha raggiunto una consistenza di circa 6.000 volumi regolarmente inventariati e catalogati, il cui nucleo originario è stato, in gran parte, frutto di donazioni individuali.
In via Lincoln 121, la biblioteca raccoglie opere delle autrici più rappresentative nel campo della letteratura, della politica, della storia, della psicologia, della filosofia, privilegiando alcune aree tematiche: il pensiero e le pratiche della differenza sessuale, la pedagogia della differenza, la storia delle donne e la storia di genere, la storia dei movimenti politici delle donne, le “parole delle donne”, le lotte e i movimenti femministi, il lavoro e l’occupazione femminile, i diritti, la sessualità, il corpo e la cura; e il ricchissimo materiale d’archivio relativo all’attività svolta fin dal 1946 dall’Unione Donne Palermitane aderente all’UDI, con una prestigiosa raccolta di articoli di giornale, manifesti, atti parlamentari e le tantissime foto d’epoca delle manifestazioni di piazza. Uno spazio aperto alla città, un luogo di incontro e sede di attività culturali, artistiche, ricreative e di pratica politica fondata sulle relazioni e sul partire da sé, che mette al centro la soggettività femminile, la valorizzazione delle differenze e la cultura della non violenza.