Sono passati esattamente 35 anni dal giorno in cui l’IBM lanciò quello che può essere definito l’antenato degli attuali personal computer: era l’1 settembre del 1981, infatti, quando l’IBM 5150 approdò sul mercato.
Presentato al mondo il 12 agosto del 1981, aveva in dotazione uno schermo ai fosfori verdi, monocromatico, prima delle evoluzioni successive era capace di stampare inizialmente solo testo. Il sistema operativo era l’MS Dos, ottenuto in licenza d’uso dalla Microsoft di Bill Gates.
La denominazione “PC IBM” verrà usata in seguito per indicare tutti i personal computer prodotti negli anni da IBM, la cui architettura hardware negli anni seguenti si sarebbe affermata sul mercato, dando origine anche a un vastissimo numero di cloni noti come “compatibili IBM”. Questo tipo di computer sono gli stessi che ancora oggi troviamo sulle nostre scrivanie, evoluti, aggiornati, ma fondamentalmente eredi di quell’IBM 5150.
Il progetto nasce dall’intuzione di William C. Lowe, convinto che IBM dovesse abbracciare l’allora nascente mercato dei personal computer, partendo da quanto realizzato nell’area dei microcomputer con la serie 5100. Per questo si concentra su un’analisi di mercato che evidenzia come, non solo la scelta per la società statunitense sia obbligata, ma che la sua discesa in campo significherebbe un definitivo riconoscimento ufficiale del nuovo settore, dominato da Apple, Tandy e Commodore, ovvero la “1977 Trinity“.
All’inizio degli anni Ottanta il personal computer non era una novità assoluta, prima del 5150 IBM, erano già sono stati presentati sia Apple II che i modelli prodotti da Atari e Commodore. Ma a fare breccia nel cuore dei consumatori è un altro concetto, quello di un dispositivo funzionale, non tanto un oggetto tecnologico da esibire, ma piuttosto uno strumento efficace con cui lavorare, pur con ancora molti difetti
Quel 1 settembre 1981 si può fare coincidere con l’inizio di quella rivoluzione informatica che ci porta fino ai giorni nostri.
I cambiamenti più importanti inizialmente si evidenziarono negli uffici. I PC, infatti, resero possibili applicazioni di produttività (videoscrittura, fogli di calcolo) che trasformarono in modo irreversibile il lavoro. Successivamente i PC giunsero nelle case anche se, a dire il vero, la prima ondata degli home computer (Commodore, Sony Msx, Sinclair) fu quasi un “flop” commerciale.
Da quel momento vi fu una continua evoluzione e i computer diventarono, soprattutto a partire dalla metà degli anni ’90, parte integrante delle nostre vite.
Sembra impossibile oggi pensare ad un mondo senza computer, ma senza l’intuizione di Lowe, probabilmente oggi staremmo parlando d’altro e qualcuno magari si starebbe chiedendo come snellire determinate procedure nel proprio ufficio.
A distanza di 35 anni, i computer IBM non esistono più, con l’azienda che nel 2005 ha ceduto ai cinesi della Lenovo la propria divisione computer, e i PC sono stati quasi del tutto sostituiti da notebook e tablet portatili. Ad aprire però la strada verso il mondo attuale fu proprio quell’IBM 5150, ovvero il primo personal computer alla portata di tutti.