“L’esperienza di entrare in prima persona in situazioni e vissuti diversi di migrazione è stata caotica e molto potente emotivamente. Gradualmente ci siamo immers3 profondamente nelle emozioni dei nostri ruoli”. Insegnante, Croazia
Mesi di lavoro hanno portato alla luce lo strumento educativo non-formale di Lives in Motion per un primo momento di “testing” transnazionale con una serie di eventi a Palermo, Cluj, Lisbona e Zagreb che ha visto la partecipazione di diversi componenti (insegnanti, educator3, animator3 socio-educativ3) della comunità educante di ciascun paese inivitat3 a giocare con lo strumento e a contribuire all’ultima fase di sviluppo. Il nuovo gioco di ruolo è progettato per favorire una comprensione critica e decoloniale della mobilità umana. Si basa su testimonianze, mappe e analisi del potere originali e diversificate, esplorando le migrazioni storiche tra Europa e Africa, all’interno dell’Europa e dal Medio Oriente verso l’Europa.
“Gli scenari del gioco di ruolo sono così realistiche. La loro autenticità e rilevanza li rende davvero pieni di significato”. Insegnante, Romania
Le squadre di facilitazione degli eventi nei diversi Paesi e città hanno raccolto feedback costruttivi da insegnanti ed educator3 seguendo una metodologia condivisa di “testing”. Questo processo ha valorizzato anche la dimensione transnazionale del gioco: l3 partecipanti sono stat3 guidati attraverso gli obiettivi di apprendimento, i valori e la struttura dello strumento prima di prenderne parte attiva in tempo reale, immaginandone ogni dettaglio all’interno delle proprie classi. Ogni elemento del gioco è stato successivamente analizzato, commentato e migliorato attraverso momenti di scambio e knowledge building, dove insegnanti, educator3 e giovani sono entrat3 in sinergia per rendere il gioco il più pratico, efficace e quanto più accessibile per l3 studenti.
“Le storie nel gioco ci aiutano a comprendere il progetto coloniale Europeo, il suo lascito e la sua persistenza nel presente. Allo stesso tempo, ci invitano a sovvertire la prospettiva eurocentrica che ancora oggi influenza le narrazioni sulle migrazioni nell’UE“. Insegnante, Italia
Ecco qualche esempio dei suggerimenti costruttivi che sono emersi dai diversi eventi:
→ Semplificare il linguaggio utilizzato nello strumento, le sue istruzioni e le sue regole cosicché l3 studenti possano fare delle scelte all’interno del gioco con più profondità, comprensione e chiarezza;
→ Affinare le descrizioni dei ruoli e degli scenari per renderle ancora più concrete, immaginabili e realistiche, soprattutto per i ruoli delle persone che operano nei sistemi di asilo e immigrazione;
→ Creare più stimoli per rafforzare l’impatto dell’esperienza di gioco e favorire una comprensione più duratura dell3 studenti sulle migrazioni, attraverso attività di riflessione post-gioco e task di follow-up, come interviste a amic3, familiari e altr3 membri della comunità sul tema;
→ Adattare le domande del debriefing affinché incoraggino l3 student3 a riflettere sulle proprie esperienze e posizioni rispetto alle migrazioni, promuovendo un senso più profondo di responsabilità.
“Ci piace molto quanto lo strumento si collega agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ciò sicuramente aiuterà l3 studenti a comprendere la rilevanza globale delle sfide delle migrazioni e l’importanza di creare società che siano di supporto”. Insegnante, Portogallo
La raccolta di feedback in ogni contesto, che senza dubbio rafforzerà il potenziale trasformativo dello strumento, si è rivelata un vero e proprio momento di apprendimento collettivo; o, per dirla con le parole di Paulo Freire, un’occasione per “educarsi a vicenda, insieme, con la mediazione del mondo”. La squadra di Lives in Motion e l3 educator3 che sviluppano lo strumento ora rielaboreranno il gioco sulla base dei feedback ricevuti dalle proprie comunità educanti, sempre più ispirat3 a fornire a insegnanti e studenti stimoli per coinvolgersi in modi critici, empatici e trasformativi con il pluriverso delle storie delle migrazioni umane.
Ascolta il commento di una portavoce dell3 insegnanti che partecipato alle attività:
Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.