Gli stereotipi di genere sono ovunque, sono nei comportamenti, nel linguaggio e nelle rappresentazioni più elementari legate alla sessualità. Il fatto che le pareti, i muri, i banchi di scuola, siano da sempre protagonisti di una vera e propria “sovraesposizione fallica” non è da relegare ad una pura questione goliardica. C’è sempre molto di più dietro i tratti, i segni che lasciamo in giro. Lo spazio pubblico è al maschile, disegnato da uomini per uomini. Se la rappresentazione di una vagina, stilizzata, scarabocchiata è del tutto assente dallo spazio pubblico è anche perché è lontana dall’immaginario comune o peggio perché è confinata dentro tabù ancora tutti da sdoganare. Per questo motivo abbiamo voluto dare anche spazio alla vulva, che in dialetto siciliano viene definita “sticchio”.
Da qui è stata coniata la parola sticchiers che abbiamo distribuito in giro per la città.