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Mondaypic – Copia

Green Tunisia

L’attentato al museo del Bardo del 18 marzo scorso ha scosso Tunisi e l’intera Tunisia. Da quel giorno, sono state tante le mobilitazioni nella capitale tunisina a cui hanno partecipato leader politici di tutta Europa. Il presidente francese François Hollande e il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi erano ad esempio in prima fila – il 29 marzo scorso – alla grande marcia “Le monde est Bardo” per commemorare le vittime dell’attacco terroristico al museo.

Ma quella domenica, non molto lontano da lì, in città avviene un’altra “manifestazione”, una piccola guerrilla, con la differenza che in testa al corteo non ci sono grandi nomi, ma quello di una studentessa siciliana che ha a cuore la tutela dell’ambiente.
Lorenza Strano studia Cooperazione e sviluppo all’Università di Palermo e vive a Tunisi da 7 mesi per frequentare un master che le permette di conseguire il doppio titolo di laurea magistrale. Volontaria di Legambiente e Greenpeace, Lory – così la chiamano tutti – vuole sensibilizzare contro l’abbandono dei rifiuti e alla cura degli spazi verdi anche i cittadini della città che la ospita, perché “è un peccato vedere un Paese così bello sovrastato da rifiuti”, afferma.
Così coinvolge i colleghi e gli amici che vivono lì, crea un evento su Facebook, gira per i fiorai della città per farsi regalare delle piante. I primi fiori sono arrivati da un architetto paesaggista sensibile alle tematiche ambientali, altri sono stati donati dall’amministrazione comunale di Tunisi. Lory non cerca sponsor, non coinvolge associazioni ed enti locali, non ha soldi per sostenere la sua idea, ma riesce a realizzare il suo progetto: si chiama “Go for a green Tunisia” e inizialmente voleva essere più ampio poiché, spiega Lory, “l’idea era di formare un gruppo di ambientalisti che potessero diffondere il rispetto per l’ambiente e, attraverso azioni concrete e costanti, ripulire la città dai rifiuti e piantare fiori negli spazi verdi”. Ma il suo tempo a disposizione è poco, da lì a qualche settimana ritornerà a Palermo, così pensa di iniziare da un posto che frequenta spesso: il Parco Belvedere, il giardino urbano di Tunisi, e decide di prendersene cura con l’aiuto di altri giovani.

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Essendo anche una volontaria del World Social Forum, Lory non voleva far coincidere il suo evento con la manifestazione, ma ormai la data era stata fissata con il comune già da un mese e non poteva essere cambiata, “allora ho deciso di rimanere al parco e di commemorare a modo mio”, ci spiega. Così un gruppo di “crazy environment lovers” – come li ha definiti lei – di diverse nazionalità, insieme agli operatori ecologici del parco, rimuove la spazzatura abbandonata sull’erba e pianta 500 piantine di fiori. Tra i fiori viene posta una targa memoriale per ricordare le 23 vittime del 18 marzo al Museo del Bardo.
L’evento è stato segnalato a livello nazionale sulle frequenze della la radio RTCI (Radio Tunis Chaîne Internationale).

Il perché di tutto questo? Ci sono persone che, come la studentessa palermitana, credono che la “rivoluzione green” debba partire dal basso, cominciando da iniziative utili alla comunità per proteggere l’ambiente e gestire al meglio gli spazi verdi. “I giovani tunisini che mi hanno aiutata – conclude Lory – hanno fatto trapelare una passione piena di speranza e consapevolezza che insieme, indipendentemente dalla nazionalità, abbiamo piantato dei buoni semi che non verranno sprecati”.

 

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