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Hanno dai 14 ai 20 anni ed è fantastico aver scoperto che per molti di loro si tratta del primo viaggio da soli, una splendida coincidenza sapere che ad accoglierli è Palermo, Capitale dei Giovani 2017.

Sono 35 i giovanissimi che stanno condividendo l’esperienza dello scambio giovanile Emoticon, finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dell’Associazione Forme. Arrivano da diverse regioni d’Italia, Malta, Slovenia, Grecia, Ungheria e Romania e per otto giorni si confronteranno sul tema dell’intelligenza emotiva e su come questa sia elemento imprescindibile per poter decostruire paure e stereotipi, sviluppando empatia e promuovendo resilienza e autostima. 

In particolare, le attività e i momenti educativi sviluppati attraverso metodi di educazione non formale, con l’ausilio dell’arte e della creatività, ruotano attorno a quattro aspetti di questo particolare tipo di intelligenza legato alla capacità di riconoscere in modo consapevole le emozioni: la consapevolezza del sé e la consapevolezza sociale, l’autogestione e la gestione dei rapporti interpersonali: “Durante la stesura del progetto – spiega Dora Deak, educatrice, project manager e presidentessa di Forme -, abbiamo approfondito molto questa tematica e gli studi ad essa correlati, è dimostrato che l’intelligenza emotiva possa aiutarci a vivere meglio insieme agli altri e a comprenderne le emozioni”.

Lo scambio Emoticon si propone di stimolare la partecipazione attiva e consapevole in un gruppo di giovani europei interessati e motivati al confronto con coetanei provenienti da diversi contesti sociali e culture, favorendo l’incontro e la condivisione di un percorso di crescita e di conoscenza basato sulla creatività e sulla valorizzazione della diversità. “Il progetto sta seguendo gli obiettivi generali del programma Erasmus+ – continua Dora – e sta affrontando tematiche quali la valorizzazione del dialogo interreligioso e interculturale, la promozione dei valori comuni di libertà, tolleranza e rispetto dei diritti umani. Abbiamo coinvolto anche un gruppo di minori migranti non accompagnati e questo sta dando vita ad uno scambio tra ragazzi provenienti da Paesi in cui la presenza di migranti è maggiore e ragazzi che invece vivono in contesti le cui politiche in materia di migrazione sono di chiusura e con una forte tendenza ad alzare muri”.

È molto raro che gli scambi giovanili coinvolgano ragazzi minorenni ed è anche per questo che il format di Emoticon risulta particolarmente interessante per la sua replicabilità: “È importante che i ragazzi comincino a vivere il prima possibile la dimensione interculturale – chiarisce Dora – per questo abbiamo pensato al coinvolgimento dei più giovani: a quell’età si è molto più aperti alla diversità ed è anche più facile combattere il sistema di pregiudizi e preconcetti ancora poco sviluppato.”

L’esperienza vissuta confluirà in un prodotto finale, un libro illustrato creato dai partecipanti che stanno partecipando ai workshop tenuti dell’illustratrice palermitana Valentina Lo Duca e con l’ausilio degli artigiani locali della Legatoria Artigianale Liber. Il volume prodotto diventerà uno strumento utile nella comunicazione non verbale tra persone che non parlano la stessa lingua, ma che potranno utilizzare la carta come modalità di espressione e comunicazione, e allo stesso tempo uno didattico/educativo da utilizzare nei centri dove si lavora con gruppi multiculturali.