Anche quest’anno si celebrerà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Il problema della violenza sulle donne e del femminicidio, ha assunto sempre maggiore importanza visti i dati, purtroppo, abbastanza allarmanti.
L’ultimo rapporto ufficiale dell’ISTAT riguarda il 2014, e i dati del 2016 ricavabili dalle varie cronache, non migliorano di certo il quadro.
Dall’inizio di quest’anno, infatti, almeno 58 donne sono state uccise dal partner o dall’ex fidanzato. Se l’arco temporale viene allargato al gennaio 2015, il numero sale a 155.
Magra consolazione il fatto che, secondo lo studio citato dell’ISTAT, la violenza fisica e sessuale da partner ed ex partner sia comunque in calo, importanti segnali di miglioramento vengono, infatti, registrati rispetto all’indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza.
Accanto a questo dato bisogna però, purtroppo, anche registrare l’aumento della gravità delle violenze. Sempre secondo l’indagine dell’ISTAT, gli stupri e i tentati stupri non sono diminuiti dal 2006 al 2014 (1,2 %), aumentano anche le violenze che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Anche le violenze da parte dei non partner sono più gravi.
3 milioni 466 mila donne hanno subito stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l’ha subito dall’ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall’ex partner.
La violenza non incontra limiti nemmeno nella disabilità: è stata vittima di violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è addirittura doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi).
Queste giornate di informazione e sensibilizzazione, sono fondamentali per cercare di migliorare la situazione. Anche questo aspetto viene evidenziato da dati ufficiali diffusi dall’organo di statistica nazionale che dimostrano come le donne abbiano sempre di più la forza e la volontà di uscire da situazioni di relazioni violente, così come viene rilevata una maggiore consapevolezza generale; basti pensare che sempre più spesso le donne considerano la violenza subita un reato (dal 14,3% al 29,6% per la violenza da partner) e la denunciano di più alle forze dell’ordine (dal 6,7% all’11,8%). Più spesso ne parlano con qualcuno (dal 67,8% al 75,9%) e cercano aiuto presso i servizi specializzati, centri antiviolenza, sportelli (dal 2,4% al 4,9%). La stessa situazione si riscontra per le violenze da parte dei non partner.
Aumenta anche la soddisfazione per il lavoro delle forze dell’ordine, con le donne molto soddisfatte che passano dal 9,9% al 28,5%, segno che lavorando in un clima di maggiore collaborazione, si riescono a raggiungere maggiori risultati.
Tutti questi dati che abbiamo voluto riportare, dimostrano che ancora molto c’è da fare, sia dal punto di vista pratico, sia da quello della prospettiva di un cambio di mentalità nei confronti di questo problema.
La strada intrapresa è, però, quella giusta. Bisogna continuare a percorrerla, aumentando sempre di più le campagne di informazione e sensibilizzazione, e non ricordandoci di questi avvenimenti soltanto in giornate come quella del 25 novembre.