La tematica sulle spese militari dei vari Paesi del mondo ha assunto negli ultimi tempi, sempre maggiore rilievo nel dibattito politico e sociale.
Conoscere i dati sull’ammontare delle spese militari non è semplice e anche laddove si conosca il dato non è facile comprendere se il totale sia legittimo o esagerato.
Ed è proprio la strada della trasparenza quella che vuole battere il progetto di cui vi parliamo.
Si tratta del progetto Milex, che vuole fare luce sulle spese militari che sostiene l’Italia. Il progetto nasce su iniziativa del giornalista Enrico Piovesana e di Francesco Vignarca, con la collaborazione del “Movimento Nonviolento”, fondato da Aldo Capitini nel 1962. Milex si inserisce nell’ambito delle attività della Rete italiana per il disarmo.
Il motivo che porta alla nascita di Milex è studiare come la spesa italiana per le forze militari ammonti alla spaventosa cifra di 2,5 milioni di euro l’ora e perchè, malgrado ciò, si continuino ad acquistare armamenti. Questo, in base alle ricerche dell’organizzazione, avviene non in base a effettive esigenze di sicurezza nazionale ma ai desideri dei vertici militari, tradizionalmente refrattari a sottoporre questa materia al vaglio del Parlamento e dell’opinione pubblica e anche solo a fornire informazioni chiare e dettagliate in materia di spese militari.
Ma cosa è nello specifico Milex?
Milex vuole essere uno strumento di monitoraggio indipendente ispirato ai principi di obiettività scientifica e neutralità politica. Importante sottolineare come Milex non sia un progetto pregiudizialmente antimilitarista e non si opponga in maniera ideologica alle spese militari, riconoscendo l’esigenza di mantenere efficienti e moderne le nostre forze armate, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo. Il progetto mira tuttavia a rendere trasparenti le spese militari, analizzandone in maniera obiettiva gli aspetti critici inerenti alla loro razionalità, utilità e sostenibilità, in particolare per quanto concerne i programmi di acquisizione di armamenti. Il problema, secondo Milex, non è tanto l’acquisto di nuovi aerei, nuovi carri armati e nuove navi da guerra, ma le modalità e i criteri con cui tali acquisti vengano fatti, ponendo l’attenzione sulla necessità di una corretta e completa informazione al Parlamento per quanto riguarda le caratteristiche tecniche e i costi dell’armamento richiesto, l’effettiva necessità operativa in termini di idoneità del mezzo e di quantità richieste, le possibili alternative valutabili, la sostenibilità logistica del programma nel lungo periodo e altri aspetti inerenti.
La prima fase del progetto ha visto un approfondito e accurato lavoro di ricerca e analisi che è confluito nel primo rapporto annuale Milex sulle spese militari italiane, la cui anticipazione è stata pubblicata ieri. (consulta qui il rapporto)
Se questa prima fase avrà il riscontro sperato, la seconda fase consisterà nella creazione dell’osservatorio vero e proprio e l’avvio delle sue attività.
Per giungere a questo risultato, l’organizzazione lancerà una campagna di crowfunding.
Per conoscere meglio il progetto, consultare l’anticipazione del rapporto sulle spese militari e conoscere le modalità con cui si può sostenere l’iniziativa, vi rimandiamo al sito ufficiale.
Qui in basso, invece, vi riportiamo l’intervento di Enrico Piovesana raccolto dalle telecamere di Maghweb durante il “Convegno Nonviolento di Palermo” dello scorso 23 settembre.