La scorsa settimana è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri il primo decreto legislativo della delega del Terzo Settore con importanti e “ricche” novità anche per il Servizio Civile.
Il provvedimento prevede che i fondi che la Legge di Bilancio impegna per la riforma nell’anno 2016, siano convogliati sul Fondo Nazionale per il Servizio Civile, che in questo modo avrebbe un incremento passando da 111 a 257 milioni di euro. La condizione necessaria per realizzare tutto questo è che l’iter del decreto si completi entro il 31 dicembre. Il decreto dovrà passare in conferenza Stato-Regioni ed essere esaminato entro 30 giorni dalle commissioni parlamentari competenti per poi rientrare in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo.
Qualora questo non avvenisse i fondi non sarebbero più a disposizione del Ministero del Lavoro ma tornerebbero, invece, al Ministero dell’Economia rendendo così vana questa importante iniziativa.
Per la prima volta, ad ogni modo, lo Stato pone grande attenzione a questo settore, sempre più importante dal punto di vista economico e sociale non soltanto nel nostro Paese.
Con questa manovra il Governo avrebbe già assicurato il budget necessario per avviare almeno 45 mila giovani al Servizio Civile Nazionale prima di passare, dal prossimo anno, al Servizio Civile Universale aperto anche ai cittadini stranieri risiedenti in Italia, diventando così anche un valido strumento di inclusione sociale.
La cifra prevista è, quindi, più del doppio rispetto a quella prevista inizialmente di 111 milioni e che avrebbe permesso il servizio civile soltanto a 20 mila giovani.
Importante sottolineare come questo aumento di fondi permetta di realizzare il già citato servizio civile universale.
Il decreto sul servizio civile chiarisce, una volta per tutte, la possibilità di partecipazione ai programmi anche per gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia e introduce la flessibilità per quanto riguarda la durata del periodo di volontariato, che potrà variare tra gli otto e i dodici mesi in base alle esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti.
Le competenze acquisite dai giovani durante il periodo di Servizio Civile saranno riconosciute, in base a criteri precisi in via di definizione. Queste saranno così valorizzate durante il percorso di volontariato che avrà valenza professionalizzante, cercando in questo modo di renderlo anche una opportunità di arricchimento in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro.
Non rimangono ancora molte settimane alla “deadline” del 31 dicembre.
Si spera il tutto possa avvenire senza intoppi in modo da poter finalmente dare una svolta a questo settore così importante ma troppo spesso trascurato nelle sue potenzialità sociali ed anche economiche.