di Laura Picone – Secondo il documento “Informe sobre Desarrollo Humano 2014” del Programa de las Naciones Unidas para el Desarrollo (PNUD) il Perù è l’ultima nazione dell’America Latina in quanto a qualità dell’educazione e registra un tasso molto elevato di dispersione scolastica (18,5 %).
Loreto, regione amazzonica peruviana, è la più grande regione del paese (36,88 ettari) ed è caratterizzata da una ricca diversità sia naturale che culturale: sono, infatti, 31 i popoli indigeni appartenenti a 15 famiglie linguistiche che abitano nella selva. Dal punto di vista educativo, però, Loreto deve affrontare diversi problemi: le infrastrutture delle scuole rurali sono povere e mal equipaggiate, considerato che buona parte dei villaggi e delle città durante la stagione delle piogge vengono inondati, i docenti non sono preparati ad affrontare le diversità linguistiche e culturali, le istituzioni non garantiscono il materiale didattico in molte scuole primarie a causa delle distanze e delle difficoltà di comunicazione e spesso per mancanza di fondi e investimenti. Il risultato è un elevato tasso di abbandono scolastico già nella scuola primaria (dai 6 ai 12 anni).
È proprio sulla scuola e sull’educazione che Nuestro Horizonte Verde ha voluto concentrare le sue energie. Il progetto che la realtà associativa porta avanti si chiama “Adozione Scolastica”: con le donazioni che riceve, l’ONG dota i bambini di alcune famiglie in difficoltà di tutto il materiale necessario per sostenere un intero anno scolastico. Il donatore viene presentato affettuosamente come padrino o madrina, ovvero un punto di riferimento e uno stimolo per i piccoli che vivono nell’Amazzonia Peruviana ad andare avanti e a credere nella forza dei loro sogni. Dall’esperienza dei volontari che si sono recati in loco e dai riscontri che giungono periodicamente dagli insegnanti, si è notato che non è solo la donazione del materiale scolastico ad essere utile al bambino, ma è soprattutto la consapevolezza che qualcuno che si trova a migliaia di chilometri stia facendo un investimento morale su di lui e sul suo futuro a dare i giusti stimoli. Il bimbo insieme alla famiglia e alla scuola entrano in diretto contatto, grazie ai social e alle piattaforme web utilizzate, con il donatore, che riceve lettere, disegni e video. In tal modo si crea una collaborazione diretta e immediata, senza che l’associazione, come spesso accade, crei un tramite che sbarra e occulta la diretta comunicazione tra i veri protagonisti della cooperazione.
La storia dell’ONG è simile a molte altre: è nata per caso, dall’esperienza di Marco Antonio Molino, oggi presidente di Nuestro Horizonte Verde: “ Sono arrivato ad Iquitos 10 anni fa da semplice turista, uno dei miei sogni era sempre stato quello di conoscere la Foresta Amazzonica. Incantato dalla bellezza e dalle meraviglie della biodiversità di questo luogo ho deciso di fermarmi un anno. Vivendo qui però ho capito che non potevo restare con le mani in mano, non me la sentivo di essere un semplice spettatore di una contraddizione tanto palese: la meraviglia della Foresta e lo scempio naturale e sociale di questo contesto”. Dopo avere fondato NHV Molino torna in Italia per sensibilizzare scuole, istituzioni e privati sui problemi che affliggono la zona dell’Amazzonia peruviana. Cinque anni fa decide di trasferirsi definitivamente ad Iquitos avviando con successo le attività dell’associazione.
Nuestro Horizonte Verde nasce con l’intento di dare un fattivo contributo alla salvaguardia delle preziose risorse naturali di cui usufruiscono tutti gli esseri viventi del globo e ha scelto di concentrarsi sull’educazione scolastica dei minori che vivono in Amazzonia in quanto la cultura di base è necessaria per garantire, tra l’altro, la conoscenza dell’ambiente nonché la consapevolezza dei propri diritti ed il controllo dei beni comuni che nella maggior parte dei casi sono sotto il controllo di Aziende private straniere, che, prive di scrupoli, non consentono né lo sviluppo della giustizia sociale, né il riconoscimento alla partecipazione decisionale sul destino delle risorse. Le problematiche ambientali e sociali sono sempre interconnesse. La ONG, ad esempio, ha aiutato la tribù nativa degli Yaguas a portare a termine tutte le pratiche burocratiche per ottenere una scuola bilingue (yaguas/spagnolo) all’interno del proprio villaggio per mantenere un carattere fondamentale della loro identità, la lingua, che nelle ultime due generazioni si sta drammaticamente affievolendo. Gli Yaguas vivono in un villaggio sulle sponde del Rio Momòn, un affluente del maestoso Rio Amazonas. Anticamente erano raccoglitori e cacciatori ma la zona in cui vivevano per via della deforestazione e dello sfruttamento delle risorse naturali, ormai non permette il loro sostentamento. Pur conservando geneticamente il carattere originario tribale, la popolazione si sta riducendo a semplici produttrice di oggetti artigianali venduti ai turisti.
Un’altra zona in cui NHV è attiva è la comunità di Calipso. Situata a 20 km dalla città è costruita all’interno una cava di sabbia. È qui che il governo ha spostato più di 400 famiglie che prima vivevano nelle zone inondabili nella periferia della città. Durante una forte inondazione le loro palafitte hanno ceduto e migliaia di persone sono rimaste senza un tetto. Ad alcune famiglie è stata offerta la possibilità di spostarsi a Calipso, ma si sono dovuti adeguare ad un tipo di vita completamente diverso, dall’eccesso di acqua alla totale aridità della cava di sabbia, senza elettricità, senza acqua e senza fognature.
Nuestro Horizonte Verde, inoltre, è in prima linea per lo sviluppo di progetti destinati a risolvere le criticità delle scuole fondate tramite il “Programa de Intervenciòn Temprana (PRITE)” e il “Centro de Educaciòn Bàsica Especial (CEBE)” a Iquitos, la capitale della regione Loreto, che si occupano di migliorare l’educazione di alunni con discapacità fisiche o psicologiche, promuovendo un’educazione inclusiva.