L’appuntamento “Le forme del piacere. Psicologia e sex sex toys: parola all3 espert3” ha aperto uno spazio di dialogo sul piacere, su cosa significhi salute sessuale e su quali sono i servizi nel territorio che se ne occupano.
Quando si parla di salute sessuale, nell’immaginario collettivo si pensa al benessere legato ai propri organi genitali, al proprio apparato riproduttivo o all’assenza di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili. Riduttivo: la salute sessuale non è solo uno stato di benessere fisico, ma anche emotivo, mentale, sociale e culturale. Essere san3 a livello biologico non significa automaticamente essere sessualmente san3. La sessualità, per definirsi sana, deve essere soddisfacente, appagare mente e corpo, non reprimere il piacere, ma dargli spazio in tutte le forme in cui può manifestarsi. Purtroppo, quando si parla di sessualità femminile è proprio il piacere della persona con vulva a passare in secondo piano. Mentre chi ha un pene è abituato a vedere e toccare tutti i giorni i propri genitali, nonché a parlare liberamente di masturbazione, le persone con vulva sono ancora soggiogate da molti stereotipi e tabù. La società continua a dare poca importanza alla ricerca del piacere femminile. Noi no!
È stato liberatorio confrontarci con tantissime persone e con il contributo delle esperte Francesca Sorce, psicoterapeuta e sessuologa clinica, e Beatrice Urzì, Shop Manager del Sexy Shop Maxximum Pleasure, contribuendo ad abbattere i tabù che troppo spesso ci relegano a vivere la sessualità di nascosto, con vergogna.
La giornata è parte del più ampio programma di azioni del progetto di partecipazione giovanile #FacciamociSpazio, promosso da Maghweb e sostenuto dall’Agenzia Nazionale della Gioventù nell’ambito del programma #Erasmus+.